Un lavoratore era stato licenziato perché nella serata del suo ultimo
giorno di assenza dal lavoro per malattia era stato visto per due ore - dalle 20
alle 22 - all’interno della pizzeria della moglie, preparare pizze e cuocerle
al forno, consegnare pizze ai clienti nonché effettuare attività di cassa.
Tutti i gradi di giudizio, compreso quello in Cassazione (sent. n.
3655 del 7.02.2019), hanno confermato il diritto del lavoratore a riprendere servizio
e a vedersi risarcire il danno causatogli.
E’ stato infatti accertato che le attività svolte per due sole ore la
sera dell’ultimo giorno di malattia non solo erano compatibili con la rinofaringite
che aveva colpito il lavoratore, ma neppure avevano comportato un aggravamento
della malattia o un ritardo nella ripresa del servizio, ripresa che è infatti
avvenuta puntualmente - senza ulteriori proroghe della malattia - il giorno
seguente.